Sensore full-frame vs crop: quale scegliere? » Monica Pirozzi

Sensore full-frame vs crop: quale scegliere?

Full-frame

Sembra quasi una domanda da un milione di dollari, ma io ci provo a fare un po’ di chiarezza (in primis a me stessa!) sulla differenza tra un sensore full-frame e crop, ma soprattutto aiutarti a scegliere il migliore in base alle tue esigenze.

 

FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

Un sensore full-frame è, come puoi intuire dalla parola stessa, un sensore a dimensione completa, che ha fisicamente le stesse misure della vecchia pellicola digitale da 36×24 mm.

Si trova spesso montato su fotocamere professionali che sono inevitabilmente di migliore qualità ma anche più costose.

 

I sensori crop, invece, sono pensati per fotocamere semi-professionali o entry level e consistono in sensori dalle dimensioni ridotte.

In base al modello il sensore può essere ridotto di circa il 50% rispetto a un full-frame.

 

Tecnicismi a parte, quello che puoi osservare se usi una fotocamera full-frame rispetto ad una crop è che, se ti posizioni nello stesso punto e hai una lente con la stessa lunghezza focale, su una full-frame riesci a visualizzare una porzione di spazio maggiore attraverso il mirino.

In pratica, se su una full-frame stai usando una lente da 50mm, per ottenere la stessa identica foto su una fotocamera con sensore crop devi usare una lente da 35mm (o allontanarti dal soggetto).

Questo fattore moltiplicativo è chiamato appunto fattore di crop ed indica il rapporto tra le dimensioni dei due sensori (cioè quanto è più piccolo un crop rispetto a un full-frame).

 

Ricorda che le lunghezze focali sull’obiettivo sono sempre in riferimento ad un full-frame, quindi se hai una fotocamera crop con fattore di crop 1,5 (lo trovi indicato nel manuale o sul sito del produttore della fotocamera, non devi inventarti niente!) e stai usando un obiettivo da 50mm, in realtà ciò che vedi dal mirino è una lunghezza focale effettiva di 50mm x 1,5 = 75mm.

Puoi renderti conto di come cambia l’aspetto della tua foto perché in questo caso stai usando uno zoom da 75mm!

Inoltre, qualsiasi lunghezza focale, a parte il 50 mm, crea delle distorsioni all’interno della foto.

Se vuoi capirci di più delle distorsioni degli obiettivi e come correggerle puoi leggere qui.

 

Esistono tanti sensori crop, da quelli montati sulle fotocamere semi-professionali a quelli che trovi nei cellulari.

Ecco qui un piccolo schema:

Sensori crop rispetto a un full-frame

Schema dei sensori maggiormente utilizzati nelle fotocamere digitali (APS-C – Wikipedia)

A parte il costo, l’uso dell’uno o dell’altro dipende sempre da caso a caso.

Ma vediamo più nel dettaglio.

 

PRO E CONTRO

Ho elencato qui sotto diversi parametri di confronto, per farti capire come le dimensioni possano influire sulla qualità dell’immagine e altre caratteristiche.

QUALITA’ DELL’IMMAGINE/LUCE SCARSA

Come può la dimensione del sensore influire sulla qualità?

Segui il mio discorso e so che alla fine ci troveremo d’accordo.

 

Prendiamo due sensori uno crop e l’altro full-frame, ma con gli stessi Mega Pixel, ossia “puntini” di luce di cui è composta l’immagine.

La foto sarà composta dallo stesso numero di punti in entrambi i casi ma nel full-frame i pixel sono:

1) Più distanti gli uni dagli altri a causa delle maggiori dimensioni del sensore.

2) Di dimensioni maggiori.

 

Quali sono le conseguenze di tutto ciò?

 

Nel primo caso, la distanza maggiore comporta un minor rumore digitale, anche ad alti ISO, perché i segnali elettrici che arrivano a ogni singolo pixel non vengono influenzati gli uni dagli altri (ciò significa migliore qualità!).

Nel secondo caso, invece, le dimensioni maggiori di ogni singolo pixel consentono sia di catturare più luce e quindi ottenere immagini migliori in condizioni di scarsa luminosità, ma anche di ottenere dei colori più fedeli, cioè una gamma dinamica superiore.

 

I pixel di un sensore crop, essendo più piccoli, riescono più facilmente a perdere informazioni sia sul colore che sulla nitidezza dell’immagine.

Se ciò che cerchi è un’immagine dalla massima qualità, in sensore full-frame è sicuramente quello da preferire.

 

PAESAGGI E SCATTI GRANDANGOLARI

La caratteristica peculiare del full-frame è quella di riuscire a catturare una porzione maggiore di immagine in un singolo scatto. Per cui, sembra abbastanza ovvio che per la fotografia di paesaggio siano sicuramente migliori.

Gli stessi risultati che su una full-frame si ottengono con un classico obiettivo 24-70mm, su un sensore crop si possono ottenere solo con obiettivi dal millimetraggio estremo (18mm o inferiori) a volte non utilizzabili su full-frame.

 

Inoltre, è chiaro anche che qualsiasi focale io possa montare su un full-frame, questa mi darà sempre una visuale più ampia della scena.

 

FOTOGRAFIA A DISTANZA

In questo caso, soprattutto se il tuo budget è limitato, i sensori crop garantiscono un maggior fattore di ingrandimento, cioè possono zoomare di più!

Questa caratteristica può essere usata a nostro vantaggio quando dobbiamo riprendere soggetti nello sport o nel mondo animale, perché possiamo ottenere dei buoni risultati con un’attrezzatura relativamente economica.

 

La mia fotocamere è una crop ed è stato molto facile eseguire QUESTI SCATTI molto ravvicinati da distanze maggiori. I fotografi intorno a me con delle full-frame usavano i mega obiettivi 70-200mm o 70-300mm per ottenere il mio stesso ingrandimento!

 

COSTO

Arriviamo al tasto dolente!

La fotografia è di per sé un’attività costosa, ma quando si parla di full-frame lo diventa ancora di più!

Senza dubbio le fotocamere crop sono più economiche, sia per quanto riguarda i corpi macchina che gli obiettivi.

Soprattutto per la fotografia molto ravvicinata, si può sfruttare a proprio vantaggio le dimensioni ridotte del sensore che ci permettono, in sostanza, di zoomare di più.

 

Quindi, il risultato che su una full-frame puoi ottenere con un costosissimo obiettivo 70-200mm, lo puoi ottenere su una crop con un ben più economico 18-135mm!

 

Perciò… a te la scelta!

 

CONCLUSIONI

E quindi? Io non ci ho capito niente!

 

La sostanza è:

  • se sei un professionista, l’uso di un full-frame è quasi d’obbligo perché permette indubbiamente di ottenere una qualità dell’immagine superiore e puoi coprire qualsiasi tipo di distanza focale (dai super-grandangoli ai super-zoom). Il costo dell’attrezzatura è ovviamente elevato;
  • se sei uno che vuole sperimentare con un budget limitato (presente!) allora un sensore crop con un obiettivo molto versatile, come il mio 18-135mm della Canon, ti permette di ottenere degli ottimi risultati, capire qual è il genere che ti interessa ed eventualmente comprendere qual è il tipo di attrezzatura professionale da acquistare in base al tuo genere.

 

Personalmente, la mia Canon 60D con sensore crop + obiettivo 18-135mm è la mia prima fotocamera e mi ha permesso di sperimentare con diversi generi fotografici.

Mi sono avvicinata prima alla fotografia di paesaggio, puntando su focali più grandangolari, ora invece punto più sulla ritrattistica e il fatto che possono ottenere un buon ingrandimento mi piace un sacco!

Sarei curiosa di provare la qualità che si può ottenere con una full-frame, ma al momento il costo che dovrei sostenere per ottenere gli stessi risultati che ottengo con la mia attuale fotocamera sono proibitivi.

Le informazioni le ho in parte ricavate da questo libro: I Segreti della Luce (Volume Unico).

Qualcuno ha una full-frame e può dirci come si trova?

Questo è tutto. Alla prossima!

Namasté,
Monica

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Di Monica

Copywriter & Copywriting Coach ♡

2 commenti

  1. Cara Monica, apprezzo davvero lo sforzo nel comunicare nel modo più semplice concetti anche estremamente complessi e tecnicamente rilevanti. Tuttavia, da fotografo professionale con 27 anni di fotogiornalismo alle spalle, mi permetto di farti notare che non solo scrivi affermazioni imprecise (e ci può anche stare) ma talvolta anche tecnicamente errate. Tutto può diventare “facile” ma non oltre una soglia minima di realtà e di oggettività. La fotografia (come il marketing operativo) è 80% creatività e 20% tecnica. Non sottovalutare mai la tecnica. E cerca di spiegarla bene, altrimenti è meglio che tu la dia per scontata oppure la rimandi a pubblicazioni specifiche che il lettore può trovare e digerire al meglio.
    Riguardo ai preset… lascia stare. Ogni fotografia è unica. Se è invece solo per business… beh, allora puoi vendere qualsiasi cosa.
    Con affetto.
    Boris.

    1. Ciao Boris,

      sono felice che tu mi abbia scritto e che apprezzi il mio sforzo.
      Invito sempre tutti coloro che trovano affermazioni che, secondo la loro esperienza, non sono corrette a segnalarmi la risposta corretta (e mi impegno ovviamente a citare l’autore della correzione delle informazioni sul blog).
      Credo semplicemente che condividere le informazioni corrette e aiutarsi a migliorare l’un l’altro sia il miglior approccio per tutti sul web.
      Viceversa, è solo una perdita di tempo.

      Non sono un esperto di fotografia per cui mi fa piacere parlare con qualcuno che se ne intende. Se puoi segnalarmi qui sotto quali sono le frasi che non sono corrette e come potrei sostituirle per dare ai miei lettori delle informazioni quanto più accurate possibili, te ne sarei grata.

      Per quanto riguarda i preset, le ragazze me li chiedono e il 90% di questi li regalo nel mio gruppo Facebook. Quindi, non definirei business un qualcosa che mi frutta in media 5 euro al mese.

      Questo è tutto!
      Ti auguro buona giornata,

      Monica

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