Relazioni con le Persone nel Business: 7 Errori » Monica Pirozzi

7 errori madornali nelle relazioni che stavano per distruggere il mio business

7 errori madornali nelle relazioni con le persone che stavano per distruggere il mio business

Sono un’introversa patologica, da sempre.

Molti stentano a crederci.

Per la facilità con cui ho registrato centinaia di ore di video lezioni.

Per la fluidità con cui parlo in camera nei video YouTube, nelle storie.

Alcuni di voi sanno anche il piccolo segreto che non faccio tagli nei miei video.

Ciò significa che parlo di getto, a volte anche per 30 min.

Senza sbagliare e senza necessità di tagliare qualche pezzo.

Eppure, sono una persona che ricarica la sua energia stando da sola.

Che ha bisogno del suo spazio per pensare.

Che quando si trova in difficoltà o particolarmente stanca, deve prendersi la sua mega vacanza senza nessuno.

Trovarsi a gestire e relazionarsi in continuazione con persone nel business…

A volte è davvero una tortura!

Considera che tra collaboratori, coach, clienti e chi mi scrive sui social, sono decine le persone con cui entro in contatto ogni giorno.

E, in alcuni casi, centinaia.

Mai avrei pensato che tutto ciò potesse accadere.

Eppure sono qui.

E l’idea di poter ispirare qualcun altro a vivere la mia stessa vita mi fa impazzire.

Spingendomi a superare questa mia paura.

Ovviamente, non è tutto rose e fiori.

Vuoi per la mia natura introversa, vuoi perché gestire delle relazioni in cui spesso ci sono degli interessi economici non è per nulla facile.

Di errori ne ho già commessi tanti e, conoscerli, potrà aiutare anche te a migliorare il rapporto con le persone che ti circondano nel business.

Che sia un amico più esperto che ti dà consigli o una persona con cui ti troverai a collaborare.

 

7 errori madornali nelle relazioni che stavano per distruggere il mio business

Non sono qui per dirti che ho fatto tutto giusto sin dal giorno uno.

Sono qui per mettermi a nudo.

 

1. Dare per scontato.

“Non supporre mai nulla.”

È una delle 4 frasi che ho su un post-it attaccato al frigo.

E che leggo più volte al giorno.

Eppure, non è abbastanza.

Ho dato troppe volte per scontato azioni, comportamenti e mansioni.

A partire dal fatto che le persone avessero i miei stessi ritmi.

I miei stessi giorni di vacanza e la mia stessa motivazione.

Che avessero capito ciò che avevo in mente e che mi avrebbero seguita senza battere ciglio.

Che mi avrebbero avvertita in circostanze avverse o che avrebbero preso quella decisione al posto mio.

Non è così.

Dare per scontato non è la soluzione.

Si finisce in modo inevitabile per creare malintesi e attrito tra le persone.

Comunicare in modo chiaro è la chiave.

Scrivere, pianificare in anticipo e definire delle linee guida scritte.

Nonostante abbia un ordine ossessivo, mi sono sfuggite tante cose che credevo poco importanti.

O peggio, che avevo dato per scontato.

Non credo di essere arrivata al punto da porre un freno a questo problema.

Sono soltanto consapevole che può succedere e, con frequenza, mi faccio domande per evitarlo.

 

2. Trascurare le relazioni di amicizia.

Stavo per distruggere le relazioni più importanti della mia vita.

Con persone che apportano davvero un valore inestimabile.

Tutto perché non riuscivo a trovare un equilibrio.

Esisteva soltanto il lavoro e il mio piccolo bimbo (ossia, il mio business).

Ci sta avere questa relazione forte di attaccamento.

In fondo, stiamo davvero dando vita a una nuova creatura.

Che ci darà la libertà e la fama che abbiamo sempre sognato.

Tuttavia, anche ciò che c’è fuori conta tanto.

Staccare la testa e fare quattro chiacchiere con una persona che ci capisce non è da poco.

Coltivare relazioni di valore che possono arricchire la nostra vita è la chiave per non ritrovarci solo noi e il nostro infelice gruzzoletto di soldi.

E anche guardare le cose da una prospettiva diversa.

Comprendere che quando siamo lì a fare i problemi sembrano molto più grandi.

Non appena incrociamo lo sguardo di una persona amica, improvvisamente scoppiamo in una risata.

Comprendiamo che qualsiasi problema può essere risolto, nessuno di questi è mai troppo grande.

 

3. Lasciare che gli altri decidessero per me.

Per molto tempo (e in parte ancora ora) non mi sono sentita in grado di gestire un’azienda.

Quando dovevo prendere una decisione importante, rispondere a un messaggio cruciale o svolgere quell’attività rischiosa…

Iniziavo a procrastinare.

Con la scusa che mi mancava sempre qualcosa per iniziare.

Cercavo aiuto e conferma in qualcuno al di fuori.

Che mi desse quella sicurezza che invece potevo trovare solo dentro di me.

In questi momenti di debolezza, è facile vacillare.

E lasciare che gli altri prendano, in modo indiretto, decisioni per noi.

Adesso do molto più ascolto alla voce che c’è dentro di me.

All’intuizione, ma anche ai numeri, dati e proiezioni a mia disposizione.

Perché, se ci pensi, essere CEO di un’azienda significa proprio questo.

Prendere decisioni e avere tutti gli elementi per farlo.

Nessuno può conoscere ogni dettaglio.

Solo noi li abbiamo.

Per cui, più vado avanti, più cerco di guardare da una prospettiva diversa consigli e linee guida.

Che siano gratuiti o pagati fior di quattrini.

Questo perché l’altra persona ha sempre una visione incompleta di ciò che sta accadendo.

In parte anche per “colpa” nostra che non abbiamo comunicato la totalità della situazione.

Ci sono volte in cui le indicazioni sono dei dolci consigli, altre volte sono imposizioni più dure.

Poco importa.

Sono delle semplici idee.

Le segno, annoto su un pezzo di carta.

E le lascio lì, a sedimentare.

Nel momento in cui sento che una di queste possa essere la scelta giusta, la riprendo in mano.

E comprendo in che modo può adattarsi alla mia situazione.

 

4. Lavorare con amici (o aspiranti tali).

Mischiare i ruoli è la cosa più distruttiva in assoluto.

Si dice che un tuo amico non potrà mai essere un tuo coach.

Ed è vero.

Perché conosci così tanto di lui che non puoi dargli la direzione giusta.

Stessa cosa nel lavoro.

Mischiarlo troppo con amicizie ha portato gravi problemi.

Questo perché non tutti comprendono che le decisioni aziendali sono diverse dalle decisioni personali.

Quando siamo nei panni del CEO, facciamo gli interessi di un sistema esterno, l’azienda che stiamo gestendo.

Quando invece indossiamo i panni di un amico, siamo in una posizione differente e parliamo dal punto di vista personale.

Spesso è necessario prendere decisioni che per le singole persone sono negative, ma che invece sono positive per tutto il sistema.

Ossia, interpretare il ruolo del CEO.

Se ci troviamo a lavorare con un amico, e la distinzione non è stata comunicata in modo chiaro, si rischia di distruggere tutto.

Sia la relazione lavorativa che di amicizia.

Oltre ad esserci interessi, da parte dell’altra persona, ad appoggiarsi a una figura solida e in crescita.

Risulta difficile gestire amicizie nel proprio business, o anche vecchie amicizie.

Persone che facevano parte della nostra vita e poi sono tornate per darci una mano.

Alla fine della fiera, dobbiamo prendere la migliore decisione per noi.

Senza cercare di accontentare troppo gli altri.

Questo è un errore comune che ho commesso anche io per prima in relazioni miste lavoro / amicizia.

Cercare di non deludere, avere paura a comunicare la verità e lasciare andare anche quando le cose non funzionavano più.

Ci vuole coraggio, ma se vogliamo che il business funzioni non possiamo fare altrimenti.

In questi mesi mi sto tarando in modo da avere partner e membri del team che siano completi sconosciuti, non legati a me da nessun rapporto di amicizia.

Per tenere separati i ruoli e avere la mente fresca per prendere la migliore decisione.

Ciò ci collega al punto successivo.

 

5. Non dire abbastanza NO.

Nel momento in cui creiamo una relazione con una persona, diventa difficile non farci prendere dall’emotività.

E provare una difficoltà immane nel dire di NO.

Che non ci piace il lavoro proposto, il piano, la strategia.

Che dobbiamo cambiare rotta, che qualcosa non ci sta bene.

Che è arrivato il momento di dirsi addio o semplicemente prendersi una breve pausa.

Accumulare NO non detti, ingranaggi che non funzionano.

Ad un certo punto, noteremo che la macchina non parte.

Perché siamo stati noi stessi a non ripulirla per bene quando era necessario.

E ora ci tocca fare il lavoro tutto in una volta.

Dire di NO a una situazione non significa dire di no a una persona.

Ripulire prima di arrivare al punto in cui tutto è ingrassato e dobbiamo fermarci per rimettere in moto il motore…

è il modo migliore che ho trovato di procedere.

Anche se non è più facile.

Quando devo prendere una decisione del genere…

Ho capito che devo mettermi nei panni del CEO e non dell’amica.

Sedermi sulla mia sedia, con la schiena dritta, lasciare andare le emozioni e centrarmi nel ruolo che sto svolgendo in quel momento.

Comunicare in modo gentile il mio NO ma anche giustificarlo in modo sensato.

Per far comprendere all’altra parte che non c’é davvero nulla di personale.

 

6. Parlare troppo, non ascoltare abbastanza.

Essere bravi leader significa essere bravi ascoltatori.

Dare voce alle persone che lavorano con noi, o ai nostri clienti.

E prendere decisioni senza imporre per primi le nostre idee o il nostro parere.

Dobbiamo essere gli ultimi a parlare, solo se necessario.

Perché altrimenti condizioniamo tutti con le nostre idee.

Non c’è un ricircolo positivo e tendiamo a far diventare le persone intorno a noi passive.

Perché sentono che abbiamo sempre una soluzione, e non sono portate a darci qualcosa di più.

Ho fatto mille errori che potevano essere evitati perché non ho ascoltato abbastanza i miei collaboratori.

O perché volevo fare di testa mia.

Anche questo fa parte del gioco.

Ora sto esercitando la mia capacità di ascolto.

Non solo in senso interno, meditativo.

Ma anche esterno.

Nel rapporto con gli altri e nelle diverse opportunità che possono presentarmi.

 

7. Le persone che mi hanno portata fin qui, sono le stesse che mi porteranno al prossimo livello.

Ho provato una sensazione incredibile di gratitudine mista ad attaccamento per le persone che mi hanno aiutata in questo percorso.

Coach, formatori, consulenti.

Da cui ho appreso in modo ossessivo.

Ma che ho avuto difficoltà a lasciare andare.

Perché pensavo:

“È grazie a loro se sono qui, se li lascio andare non so come proseguire!”

Sbagliato.

Ogni persona nella nostra vita ha un suo tempo.

Nel quale possiamo apprendere.

All’inizio la velocità di trasferimento delle info sarà molto alta.

Sentiamo di star imparando tanto, vogliamo sempre di più.

Ad un certo punto, questo flusso diventa piatto.

Stiamo sempre imparando, ma non alla velocità supersonica di prima.

Cambiamo noi, cambiano le persone che ci aiutano.

E non sempre possono supportarci per passare al prossimo livello.

Rendersi conto che per andare oltre dobbiamo dire addio a una persona che ci ha dato tanto non è facile.

Ma anche questa presa di consapevolezza fa parte del viaggio per superare i nostri limiti.

Prima di tagliare fuori, assicurati di aver preso davvero il massimo da quella persona.

 

Bonus: Ammettere che a volte è necessario lasciare andare.

Non tutti crescono alla stessa velocità.

È un dato di fatto, né positivo, né negativo.

Se in questo momento sei in un processo di cambiamento forte…

Oppure vuoi stravolgere la tua vita…

Sappi che è necessario lasciare andare delle relazioni.

Senza rancori.

Ma con l’unica consapevolezza che stiamo prendendo strade diverse.

E crescendo in direzioni differenti.

Mi è capitato sia con collaboratori, sia con coach, sia con amici.

L’ho raccontato anche in altri articoli qui sul blog, come questo.

Avere una crescita rapida è bellissimo.

Però porta con sé molti problemi da gestire.

Nel mio caso, collaboratori che non erano più in linea con la nuova persona che ero diventata.

Che non si erano evoluti alla mia stessa velocità e non potevano più supportarmi come prima.

Non è colpa di nessuno, ma è nostre responsabilità comprendere e accettare ciò che sta succedendo.

Senza puntare il dito contro nessuno.

Stessa cosa con le persone che mi hanno seguita, come coach e consulenti.

Quando divori alla massima velocità tutto ciò che possono darti…

A volte è anche coraggioso e necessario lasciarli andare.

Con gratitudine ma, anche qui, con consapevolezza che il loro tempo nella tua vita è scaduto.

Per il momento.

Che ti hanno aiutato a comprendere la tua direzione.

E che la nuova strada che vuoi prendere non li coinvolge.

Tutto è temporaneo, purtroppo spesso ci attacchiamo a ciò che abbiamo ORA.

Perché lo vediamo come un porto sicuro.

Solo se ci abbandoniamo a questo flusso continuo, e lo abbracciamo con gioia, smetteremo di soffrire e troveremo idee incredibili per il nostro business.

A dirti la verità, lasciare andare molte persone durante il cammino non è stato così facile.

Tra questi ci sono anche amici con cui ho tagliato i rapporti.

Tuttavia, non possiamo fare altrimenti.

E, passata la fase iniziale, ho provato un senso di coraggio e liberazione.

PACE.

Per me e per loro.

Perché intimamente lo sappiamo entrambi che le cose non stanno funzionando, ma continuiamo per pura abitudine.

Inutile auto-sabotare noi e loro.

Prendere una decisione drastica è ciò che mi ha portata più vicina ai miei obiettivi.

A crescere ancora di più e alzare a dismisura il livello.

Ogni volta che ho lasciato uno spazio vuoto in una relazione di qualsiasi tipo…

In breve tempo si è riempito con una persona più in linea con la nuova ME.

Da scolaretta insicura, a freelance, a imprenditrice che sta scalando la sua popolarità.

Ad un certo livello, non possiamo più stare con tutti.

Non siamo più la persona del passato.

Ma guardiamolo come un accadimento estremamente positivo.

Che ci fa toccare con mano che i progressi che stiamo facendo sono importanti e reali.

 

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.

Se hai vissuto anche tu queste difficoltà e come le hai affrontate.

Ti aspetto nei commenti.

Monica

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Pubblicato
Categorie: Business

Di Monica

Copywriter & Copywriting Coach ♡

4 commenti

  1. Che dirti Monica, ti ho apprezzata sin da quando ti ho conosciuta.
    Posso dire apertamente, che sei una vera donna eccezionale e speciale.
    Sei partita tanto tempo fa srnza mai arrenderti!
    Nonostante sei inciampata molte volte, sei riuscita con tutte le tue forze a rialzarti.
    Non è facile, specialmente se gli ostacoli in questo caso sono psicologici ma anche economici.
    Ho potuto osservare che sei molto forte nonostante il tuo viso è dolcissimo.
    Voglio cercare di imitarti perché tu trasmetti tanta positività.
    Incredibile, quanto durano le tue batterie.
    Sei una fonte inesauribile di incoraggiamento.
    La cosa più di tutte che stimo di te, è, l umiltà!
    Tutto questo lavoro di studio e di informazioni e poi di preparazione per dare il meglio di te stessa per tutti noi, ti rendono unica.
    Se dovessi fare una critica, mi verrebbe difficilissimo in quanto, posso solo parlare bene di te.
    Insomma Monica, sei come un treno di ultima generazione che va velocissimo per raggiungere ogni propria meta.
    Da oarte mia, non ho parole per esprimere i mie ringraziamenti per tutto quello che sto ottenendo da te gratuitamente.
    Ti auguro ogni bene in tutto quello che fai e farai.
    Spero, un giorno di incontrarti per complimentarmi di persona e conoscere questa meravigliosa donna molto dinamica e soprattutto molto generosa.
    Grazie Monica,un abbraccio.

    1. Sono lusingata dalle tue parole Roberto!

      Sono fermamente convinta che quando facciamo qualcosa per pura passione, il mondo intorno a noi se ne accorge.

      Mi fa davvero piacere che tu l’abbia percepito e ci vediamo nei prossimi contenuti!

      Monica

  2. Ciao Monica,
    è veramente incredibile pensare che tu sia un’introversa patologica.
    La sicurezza che dimostri in ogni momento e la capacità di trasmetterla agli altri, di infondere fiducia nel prossimo non sono proprie di un carattere chiuso ed introspettivo!😉
    Quindi devo presupporre che questa tua indole sia emersa grazie alla trasformazione che hai avuto da quando hai lanciato la tua creatura!😍 Mi sono trovata spesso nelle situazioni che hai descritto, ma dall’’ altra parte, non essendo mai stata Ceo di niente, a volte neanche della mia vita! 😫😆
    Quindi voglio farti i complimenti per aver capito già alla tua giovane età quali errori evitare, il mio purtroppo è stato sempre quello di fidarmi troppo delle persone e pensare che volessero il mio bene, sia in ambito lavorativo che nei rapporti d’amicizia, o che credevo tali! E ti capisco quando dici che è stato molto difficile staccarti da certe persone ma necessario per poter crescere…
    Avrei dovuto leggere questo post una ventina di anni fa!
    Avrei evitato tanti sbagli e tante sofferenze !😂
    Grazie ancora perché ci regali sempre qualcosa di te, per aiutarci a crescere ❤️

    1. Non è mai troppo tardi Cristina per leggere determinate parola!

      L’esigenza di mettermi davanti alla videocamera è nata dalle mie ambizioni e dopo aver compreso che era necessario se volevo raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata.

      Così semplicemente mi sono esercitata ad essere estroversa in determinate condizioni!

      Per quanto riguarda le persone da lasciare andare dalla nostra vita, sono fermamente convinta che tutti facciano del loro meglio per noi, a volte si tratta di semplice incompatibilità.

      Per questo ho parlato di lasciare andare senza rancori, consapevoli del fatto che tutte le persone entrano nella nostra vita per insegnarci qualcosa ma che nessuna è quella definitiva!

      Sono felice di averti dato spunti interessanti!

      Monica

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