Tante di voi si avvicinano per la prima volta alla fotografia cominciando a scattare foto dal cellulare e ignorando l’esposizione fotografica.
Dallo smartphone è tutto facile.
Basta trovare una bella inquadratura, la luce che ci piace, puntare e … scattare!
Forse te ne sarai già accorta che, per quanto le foto possano venire carine in questo modo, ad un certo punto desideriamo qualcosa di più.
Vuoi creare un tuo stile fotografico unico che ti distingua da tutto questo ammasso di foto che c’è in giro.
Non importa quale sia il tuo scopo.
Puoi voler entrare nel mondo della fotografia, scattare editorial per famose riviste di moda e vendere le tue foto sui più famosi siti di microstock.
Oppure vuoi semplicemente usare le immagini per esprimere la tua personalità, pubblicarle sul tuo blog e sui social per iniziare una carriera come fashion blogger o influencer.
In entrambi in casi, non puoi scappare, per ottenere davvero delle foto che si distinguono dalla massa dobbiamo fare qualcosa che gli altri non sono disposti a fare.
Cioè?
Imparare a regolare manualmente l’esposizione fotografica di ogni singola foto che scattiamo.
In questo articolo ti spiegherò proprio cos’è l’esposizione fotografica e come puoi usarla in modo creativo per creare delle foto dallo stile unico.
Se vuoi creare un profilo Instagram pazzesco, vendere le tue foto su internet o partecipare alla Milano Fashion Week nel campo della fotografia, devi solo continuare a leggere.
Il primo passo è sicuramente avere un’immagine social curata e accattivante.
Se vuoi approfondire il processo pratico creare un profilo Instagram Omogeneo e dai colori armonici, puoi accedere al mini-videocorso gratuito che ti insegna a creare un profilo Instagram omogeneo in soli 10 minuti.
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Cos’è l’esposizione fotografica
Voglio darti una breve definizione, come al solito inventata da me, per farti capire subito di cosa si tratta.
L’esposizione di una foto indica la quantità di luce che colpisce il sensore al momento dello scatto.
Avrai sicuramente sentito dire che in fotografia la luce è tutto, fotografia significa disegnare con la luce e … puoi continuare tu stesso perché ne ho lette talmente tante di cose che manco le ricordo ora!
Parola chiave del discorso è
LUCE.
Senza la luce non solo non potremmo vedere ma non potremmo impressionare l’immagine sulla pellicola digitale che è il nostro sensore.
Regolare l’esposizione significa quindi semplicemente andare a regolare la quantità di luce che va a colpire il sensore.
Se imposti la fotocamera in modalità automatica questa farà tutto da sola e non dovrai preoccuparti di niente!
Fantastico! Allora posso anche non continuare a leggere!
Sì, se il tuo scopo è ottenere le solite banalissime foto che vedi sul profilo Instagram anche del più sletterato (ti giuro che esiste questa parola, ho cercato sul dizionario!) dei tuoi amici, in senso fotografico.
Se invece vuoi ottenere foto che lasceranno tutti a bocca aperta, uniche, per niente scontate che saranno riconoscibili a colpo d’occhio, devi imparare a gestire la fotocamera in modalità manuale.
Per far ciò, devi capire quali sono i parametri che regolano l’esposizione e come impostarli.
Prima di spiegarti tutto, voglio farti capire che qualsiasi dispositivo che fa foto regola l’esposizione nel modo che sto per dirti.
Quindi, conoscerlo può aiutarti anche a comprendere meglio il funzionamento del tuo cellulare o fotocamera compatta, ed ottenere, di conseguenza, scatti migliori.
Ecco come regolare l’esposizione fotografica in modo manuale
La prima volta che ho preso in mano la mia Canon 60D non sapevo proprio come muovermi.
Sembrava tutto così difficile e non riuscivo a capire dove mettere le mani, cosa regolare per primo, come fare ad ottenere una luce che mi piaceva.
Le prime volte impostavo semplicemente in modalità automatica e mi andava benissimo così ma poi, piano piano, ho cominciato a sentire una certa banalità nelle mie foto.
Venivano uguali a quelle scattate col cellulare, a volte anche peggio, e non sentivo libertà nel processo creativo.
E’ stato così che mi sono messa a studiare e ho scoperto che la cosa è più facile di quello che sembrava.
Il tutto sta nello scomporre un problema grande in tanti pezzetti più piccoli e facilmente affrontabili.
Ho scoperto, che l’esposizione fotografica è regolata da tre parametri.
☑️ Diaframma
☑️ Tempo di esposizione
☑️ ISO
Basta conoscerli ed utilizzarli nel modo giusto per ottenere il massimo effetto dalla tua fotocamera.
Tieni bene a mente questi tre elementi, ora ti spiego ciascuno di loro come regola la quantità di luce che colpisce il sensore!
Apertura del diaframma
Il diaframma è un’apertura dentellata che si trova nell’obiettivo e consente alla luce di entrarvi all’interno.
Ha questo aspetto.
Posso regolare dal corpo macchina quanto aprire questo “buco” al fine di modificare la quantità di luce che dall’obiettivo raggiunge il sensore.
La scala di apertura del diaframma va da:
- 1 – apertura massima (a destra nella foto)
- 22 circa – apertura minima (a sinistra nella foto)
e i cui valori li trovi indicati con una “f” seguita dal numero.
Per esempio, f2.4 indica che l’apertura del diaframma è di 2.4 (cioè molto aperto, entra tanta luce!).
Ci sono poi un sacco di valori intermedi che si possono utilizzare e ricorda che la scala funziona al contrario!
Più il valore è piccolo (f1, 1.8, 2.4 …) più il diaframma è aperto.
L’apertura massima del diaframma che puoi raggiungere dipende dall’obiettivo.
E si tratta anche della cosa più costosa!
Ci sono obiettivi zoom di migliaia di euro che riescono a raggiungere un’apertura molto grande, prossima a 1, che è il valore massimo ideale, ma soprattutto hanno la capacità di mantenere tale apertura per qualsiasi valore di zoom tu scelga!
Ma considera di acquistarne uno solo se sei un professionista o un fotoamatore molto ricco!
A me piace un sacco utilizzare l’obiettivo Canon 50mm f/1.8. E’ molto economico se paragonato agli obiettivi da migliaia di euro ma consente di ottenere foto davvero luminose e particolari.
Da quando lo uso, il mio profilo Instagram ha cambiato aspetto (considera che la maggior parte delle blogger usano l’obiettivo Canon 16-35mm f/2.8).
Tempo di esposizione
Il tempo di esposizione è semplicemente il tempo in cui il sensore viene esposto alla luce.
Questo parametro è regolato dal tempo in cui resta aperto l’otturatore, che è una tendina posta davanti al sensore nel corpo macchina.
Quindi, il raggio di luce deve prima passare nel diaframma, poi attraversa l’otturatore per raggiungere infine il sensore.
I tempi di apertura possono variare da un valore minimo, che dipende dalla tua fotocamera, per esempio 1/8000 di secondo, fino a 30 secondi o più.
Un valore usato di solito per fare foto di vacanza con soggetti in posa è tra 1/250 e 1/500 di secondo.
Sul corpo macchina potrai appunto impostare questo valore che troverai indicato così:
1/2000, 1/1000, 1/500, 1/250 … 1″, 1.5″ …, 30″, …
in cui l’unità di misura sono i secondi.
Mentre il diaframma dipende dall’obiettivo, quest’ultima è una caratteristica propria del corpo macchina della fotocamera.
Sensibilità della pellicola digitale ISO
Un bonus che puoi usare in caso di scarsa illuminazione è la sensibilità della pellicola digitale, ossia il sensore.
I pixel del sensore vengono percorsi da una scarica elettrica che li rende più o meno sensibile alla luce.
E tu puoi regolare questo parametro agendo dal corpo macchina sul valore degli ISO.
Unico inconveniente, il rumore digitale.
Più aumenta il valore degli ISO più la foto potrebbe essere soggetta a macchie bianche o disturbi che compaiono sull’immagine.
Di solito, per un numero di ISO fino a 1/8 del valore massimo, non hai problemi di rumore.
Per esempio, la mia fotocamera raggiunge un massimo di ISO 6400, quindi so che fino a ISO 800 non avrò problemi. Se devo andare oltre, valuto bene tutte le possibilità.
Ti rimando all’articolo sul rumore digitale che ti ho linkato qui sopra se vuoi approfondire questa cosa.
Come usare diaframma e tempi in modo creativo per regolare l’esposizione fotografica
Nel saper usare diaframma e tempi di esposizione in modo creativo nasce la bellezza e la particolarità di una foto.
In particolare, il diaframma influisce sulla profondità di campo di una foto.
- Diaframma chiuso – grande profondità di campo. Tutta la foto mi apparirà nitida.
- Diaframma aperto – bassa profondità di campo. Appare nitido e a fuoco solo il soggetto mentre lo sfondo diviene sfocato (il famoso effetto figo sfocato che si chiama effetto bokeh) e posso sfocarlo progressivamente di più a mano a mano che vado ad aprire il diaframma fino al valore teorico massimo di 1.
Con il tempo di esposizione è possibile giocare, invece, per dare movimento alla foto.
- Tempo corto (fino a 1/10 – 1/20 di secondo) – congelo l’azione. Il soggetto mi apparirà fermo e immobile al centro della foto.
- Tempo lungo (da 1 secondo in su) – fotografo il movimento. Si possono ottenere, per esempio, le scie di luce del traffico notturno o i fari di un aereo che decolla. Basta scrivere su google lunghe esposizioni e otterrai un sacco di esempi di questo genere.
Ora sta a te esercitarti e capire come combinare questi effetti per ottenere foto spettacolari!
Non hai alcun limite!
Conclusioni
L’esposizione fotografica regolata in modo manuale risolverà tutti i tuoi problemi di trovare uno stile particolare per le tue foto.
Quando comincerai a sperimentare, ti renderai conto che ciò che ottenevi in modalità automatica è tutto un lontano ricordo e ti distaccherai un sacco da quella che è la foto perfetta.
Non importa cosa tu scelga di fare, foto un po’ più scure, un po’ più chiare o addirittura foto estreme come soggetti avvolti nel buio o foto molto bruciate dalla luce.
La fotografia è arte e non esiste una risposta giusta o sbagliata.
Ecco un riassuntino di tutto ciò di cui ti ho parlato in questo articolo.
- L’esposizione consiste nella regolazione della luce che colpisce il sensore.
- I tre parametri della regolazione dell’esposizione sono: diaframma, tempo e ISO. Tutti regolabili dal corpo macchina.
- Il diaframma è una chiusura dentellata all’interno dell’obiettivo che puoi aprire sia per far entrare più luce nell’obiettivo, sia per ridurre la profondità di campo (effetto sfocato).
- Il tempo regola il tempo di apertura della finestra che si trova davanti al sensore (otturatore) e puoi aumentarlo non solo per ottenere foto più luminose ma anche per ottenere effetti come le scie di luce.
- Gli ISO rappresentano la sensibilità del sensore alla luce e puoi aumentare in caso di scarsa illuminazione. Ma attenzione al rumore digitale!
Alla prossima.
Namasté,
Monica
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