Vedevo agosto un mese disastroso per i guadagni della mia azienda.
In realtà non lo pensavo.
Erano ragionamenti derivanti da tendenze di mercato.
Da analisi e supposizioni sui comportamenti delle persone.
Agosto significa vacanze, tutti al mare.
Nessuno che vuole investire in formazione.
Tanto ci pensiamo a settembre.
O perlomeno questo è ciò che avevo in mente.
Non mi sono data per vinta.
Volevo comunque trovare una soluzione per trasformare agosto in un mese pazzesco.
Che mi avrebbe permesso di partire a settembre con solide basi.
Quando hai un tuo business il bello è questo.
Non sempre tutte le strategie funzionano sempre.
Ci sono molte variabili da considerare.
Tra queste, anche il periodo dell’anno e il mood delle persone.
Ecco cosa ho deciso di fare per far fronte alla crisi di agosto.
Parlando con un mio collega ormai nel settore da anni, mi dice:
“Due anni fa, il mese di agosto, ho fatturato 30.000€ vendendo un corso da 37€.”
Whaaaat?
Ci sono delle possibilità allora!
Per creare qualcosa di pazzesco anche quando tutti sono in vacanza.
Dovevo assolutamente provarci, fare qualcosa di diverso.
Non potevo lanciarmi a bomba con il programma di formazione TOP, il Mastermind.
Perché le persone non sono pronte e lanciarsi in qualcosa di così impegnativo.
Però, forse, avrei potuto combinare un trend sempre presente nel mercato.
Con un’idea che da un po’ mi frullava nella testa per creare un nuovo percorso che mi permettesse di ottenere un successo smisurato… anche ad agosto!
E così è nato CopyGram, il primo percorso di copywriting per Instagram.
Che mi ha permesso di raggiungere obiettivi standard in modalità diversa.
Da cui sono scaturite in me forti riflessioni.
Che voglio condividere con te nelle prossime righe.
9 insegnamenti che ho appreso costruendo il mio business online da zero
Sporcandomi le mani, lottando con le unghie e con i denti.
Investendo decine di migliaia di euro in mentori e mastermind di alto livello.
Senza la sicurezza che le cose avrebbero funzionato.
Per questo voglio condividerle con te.
Le ho scoperte e mi hanno portata dove volevo arrivare.
Possono aiutare anche te se applicate con giudizio e calate nella tua situazione personale.
Iniziamo!
1. Andare controcorrente non è sempre la soluzione
Se vogliamo avviare qualcosa di nostro è perché ci piace creare.
Abbiamo delle idee forti a cui vogliamo dare vita.
Ci piace innovare.
Creare qualcosa di diverso rispetto a ciò che l’occhio comune può concepire.
Siamo testardi e vogliamo fare le cose a modo nostro.
E questo va bene.
L’innovazione è chiave se vogliamo trovare un nostro punto di differenziazione nel mercato.
Tuttavia, non è l’unico elemento da considerare.
È un errore che ho fatto per molto tempo.
Centrarmi in me stessa, nelle mie idee…
Fino a diventare CIECA alle richieste del mercato esterno.
Che sono poi quelle che ci portano al successo in tempi più rapidi.
Da ANNI il mercato mi stava chiedendo un corso di copywriting per Instagram.
E io cercavo di rispondere con Academy e percorsi complessi… che non erano congruenti con la loro richiesta specifica!
Il risultato?
Un sacco di potenziali clienti pronti a comprare da me a cui ho sbattuto la porta in faccia.
E l’ho tenuta chiusa per molto tempo.
Fin quando non ho deciso di aprirla.
Per vedere cosa c’era dall’altra parte.
Solo allora ho scoperto quanti soldi avevo lasciato sul piatto.
E l’impatto incredibile che potevo creare per altri professionisti e copywriter creando un corso semplice, concreto e dritto al punto.
Adesso posso dirti con certezza che il segreto sta nel mix perfetto tra innovazione e richiesta concreta del mercato.
Agganciarci a un bisogno espresso e trovare una soluzione nuova, più rapida ed efficace, grazie al nostro metodo innovativo.
2. Ciò che funziona per gli altri, può NON funzionare per me
Ho passato mesi a testare quello che funzionava molto bene per gli altri.
E strapparmi i capelli perché per me non funzionava.
Va bene così, è del tutto normale.
Quando gestiamo un business in cui noi siamo i principali protagonisti, le nostre propensioni, punti di forza e preferenze personali la fanno da padrone.
Se qualcosa funziona per gli altri perché coerente con la loro personalità, attenzione a capire se congruente anche con la nostra.
Se abbiamo la stessa visione e obiettivi.
E se le scelte che facciamo sono assolutamente congruenti con questa struttura.
Ciò ci porta al punto successivo.
3. Testa in modo critico
Per anni ho testato strategie in modo folle.
Qualcosa ha funzionato, qualche altra no.
Ma non riuscivo a capire come valutare.
Perché non avevo un processo studiato che mi permettesse di:
- Avere chiaro il ventaglio di situazioni da testare
- Selezionare le prioritarie
- Valutare i risultati
Non tutte le strategie sono applicabili nell’immediato.
E non tutte sono idonee.
Se siamo troppo impulsivi, finiremo per lavorare molto per generare poco.
Prendiamoci del tempo per pensare, a mente libera.
Di solito mi prendo un weekend off, una pausa al mare.
Qualsiasi cosa possa farmi rilassare.
Centrarmi nei miei obiettivi, aspirazioni, modalità operative.
E capire cosa iniziare a testare per primo.
Si tratta di un processo che ti porta all’efficienza, in cui lavori poco e bene.
Come ho già raccontato in questo articolo.
4. Non sempre vendere high-ticket conviene
C’é una pubblicità incredibile sul mercato degli high-ticket, ossia i prodotti ad alto prezzo.
Per high-ticket si definisce un prodotto di formazione dai 1000€ in su.
E, in alcuni contesti, le ragioni sono fondate.
Se sei un professionista che vuole far crescere in modo efficiente la propria attività, ottimizzando gli sforzi…
Offrire un servizio ad alto prezzo e, di conseguenza, di alto valore è la chiave.
Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio.
Nel mio caso specifico, di un’azienda di formazione nel copywriting che punta a scalare verso numeri da capogiro, questo modo di ragionare mi stava bloccando.
Ho dimostrato che posso ottenere risultati eccellenti anche lanciando prodotti di ticket più basso.
Rivolgendomi a un mercato differente, con esigenze differenti e aprendo la strada a una monetizzazione high-ticket futura.
Ti invito sempre a ragionare in modo critico.
Testare e comprendere cosa può funzionare nel tuo caso specifico.
In questo video approfondisco il tema dei prodotti high-ticket:
5. Educare i clienti è un investimento
Quante volte mi sono arrabbiata perché passavo ore a rispondere ai messaggi, dare consigli di valore e poi…
Nessuno comprava!
Lo so, è frustrante.
Offrire il nostro tempo e la nostra professionalità a titolo gratuito e poi non vederla ricambiata.
Dall’altro lato, capivo bene che non potevo chiudermi e sparire dal web per sempre.
Avrei perso di credibilità ma soprattutto non avrei avuto l’opportunità di creare una relazione con persone che potevano davvero fare salti da gigante con i miei prodotti.
Per questo motivo, ho deciso di scendere in campo e cambiare la mia mentalità.
Vedere la situazione da una prospettiva più razionale.
Ossia, che non tutti sono pronti ad acquistare subito.
Non tutti vogliono o possono procedere ora.
Aiutarli a comprendere meglio il nostro mondo è IL nostro dovere.
Stiamo investendo tempo per vedere i frutti più in là.
Se ci pensi, è il principio di fare impresa.
Solo che spesso ce lo dimentichiamo.
6. Piuttosto che fare pressione, a volte è meglio lasciare andare
Mi è capitato di investire incredibile energia nel portare le persone più vicine all’acquisto di un mio prodotto.
Chiedendo, parlando, negoziando.
Ho provato stress, rabbia, sfrustrazione.
Sentimenti che facevano parte di me.
Così ho deciso, ad un certo punto, di lasciarle andare.
Con la sicurezza e la mentalità che sto facendo il massimo per aiutare le persone a costruire un proprio business solido nel copywriting.
E la consapevolezza che non troveranno nulla di simile fuori.
Lasciare andare queste sensazioni con la serenità che sto bene, non mi serve una vendita in più e che forse, dall’altra parte, hanno più bisogno di me rispetto a quanto io abbia bisogno di loro.
E così, tutte le tensioni sono svanite e, per assurdo, le persone sono più motivate ad agire.
7. Non farti prendere dall’ansia
La parte più difficile del business è gestire le proprie emozioni.
Fare impresa è un processo estremamente razionale.
Eppure, la variabilità ci porta a reagire in modi emozionali.
L’ansia, lo stress, la paura sorgono più spesso di quanto ti aspetti.
Facendoci vedere la situazione da una prospettiva non reale.
In questo stato mentale, la più piccola difficoltà diventa una valanga.
Che ci spinge a perdere il controllo.
E prendere decisioni di cui possiamo pentirci.
Quando mi capitano momenti di ansia per la mia attività, ma soprattutto la paura di perdere le sicurezze che ho…
Faccio un po’ di respiri e mi centro nella parte razionale.
Riprendo il sistema di budgeting del mese, le statistiche, le vendite attuali, le priezioni, le attività ancora da svolgere.
E mi concentro su ciò che è reale.
Non su ciò che la mia mente costruisce in preda alla paura.
8. Trova modi nuovi per raggiungere gli stessi risultati
Quando qualcosa funziona, ci restiamo aggrappati.
E va benissimo così.
È naturale replicare ciò che ha funzionato.
Ma è anche intelligente avere chiare quali sono le ipotesi sotto le quali il processo ha funzionato.
E avere la lucididtà di cambiare quando comprendiamo che non tutte sono rispettate.
Ho fatto tanti lanci di successo del Mastermind.
La domanda che mi sono fatta è:
Per raggiungere lo stesso obiettivo economico, ha senso replicare, nel contesto attuale, uno di questi lanci?
La risposta sincera è stata: NO.
Per questo ho dovuto trovare delle nuove modalità più affini alle nuove condizioni.
Analizzare il contesto e assecondarlo.
9. NO Eccezioni
Fare eccezioni significa creare forti inefficienze.
Adare ad aggiungere un pezzo a processi standrd.
Senza la certezza che funzioni tutto alla perfezione.
Ciò comporta, come conseguenza, una esperienza non ottimale per l’utente.
Che potrebbe avere problemi tecnici, amministrativi e di altra natura.
Facendo eccezioni, in primo luogo, stiamo creando un potenziale cliente scontento del business nel mercato.
Stiamo lavorando attivamente affinché si parli male di noi.
Questo perché il cliente, in fin dei conti, valuterà l’esperienza con noi nel suo complesso.
E non è a conoscenza di ciò che c’é dietro.
Del fatto che per fare quell’eccezione abbiamo investito tempo, risorse, energie.
Ma che comunque non possiamo raggiungere la perfezione di un processo testato centinaia di volte.
E così inneschiamo un circolo negativo.
Oltre ad abbassare la percezione del brand.
So che fare quella vendita in più può far gola.
Però ti invito a pensare anche alla profittabilità di quella vendita.
Spesso il gioco non vale la candela.
Perché investiamo maggiori risorse per un singolo cliente e rischiamo anche di generare una pubblicità negativa nei nostri confronti.
Soprattutto in lanci molto brevi, cerco di definire delle linee guida precise di comportamento per me e per il team.
Che ci aiutano a far fronte in maniera razionale a questi avvenimenti.
Ed evitare che si trasformino in stress non necessario.
Fammi sapere nei commenti quale lezione ti ha colpito di più.
Monica
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